Sapevi che il tuo primo intervento di mastoplastica additiva non sarà neanche l'ultimo?

Anonimo
B_Guidaestetica
Roma (Città) · Creazione: 16 mar 2018 · Ultima risposta 8 giu 2018

Non ci si opera una sola volta nella vita.

Quello al seno è ancora l’intervento di chirurgia plastica più richiesto. In Italia lo scorso anno (a) sono state circa 25- 30 mila le donne che si sono rivolte ad un chirurgo plastico (b) per migliorare la disarmonia del seno.
Anche se non è un’operazione necessaria per la salute, si tratta comunque di un intervento vero e proprio e possibile complicanze mediche possono obbligare la paziente a ri-operarsi.
Ma il dato che forse meno si conosce è che tra gli interventi secondari (c*) di mastoplastica additiva, il 26% di questi viene ripetuto non per sopraggiunti problemi, ma per insoddisfazione della paziente del risultato estetico raggiunto.

Quante di voi sanno o sapevano che in generale il 25% delle pazienti si ri-opera entro i primi dieci anni e che fino ad oggi, il 100% si ri-opera almeno una volta nel corso della propria vita?

I fattori implicati in questo dato, sono:

  1. Stato dell'arte della tecnologia medico-estetica. I vecchi impianti avevano una vita limitata, i nuovi sembra possano durare per sempre, non sono soggetti cioè ad usura, ma forse è presto per dirlo?
  2. Possibili complicanze dovute all'intervento. Tra le più comuni: rischio di infezioni, slittamento delle protesi, simmastia,contrazione capsulare, mammografia, perdita o separazione del materiale della protesi mammaria, rottura della protesi. Tutto ciò' viene riportato nel consenso informato che il chirurgo consegna alla paziente prima dell'intervento.
  3. Cambiamenti di stile di vita. La perdita di peso, la gravidanza ed eventuali 'ripensamenti' sono altri fattori che potrebbero richiedere una nuova operazione in futuro.
    marine di rischio dovuto ad errore medico o dalla inosservanza del paziente a quanto viene prescritto dal medico.
  4. Erronea valutazione del quadro estetico. È importante avere degli obiettivi realistici. Il corpo e la pelle hanno bisogno di tempo per adeguarsi a cambiamenti drastici, ecco perché i chirurghi a volte dicono NO.

La prima visita è un momento importantissimo per informarsi.

(a)Dati Aicpe/SICPRE 2017 - Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica/Società Italiana di Chirurgia Plastica , Ricostruttiva ed Estetica. (il dato non è preciso a causa della mancanza di un registro nazionale di questo tipo di operazione)
(b
)E' importante ricordare che la chirurgia estetica e la chirurgia plastica in Italia possono essere praticate da tutti i Medici Chirurghi, i quali possono essere sia specialisti in chirurgia plastica (chirurgo plastico) che specialisti in altre discipline (es. chirurgia generale, ecc..) oppure ancora senza alcuna specializzazione particolare, ma semplicemente laureati in Medicina e Chirurgia. I medici non specializzati in chirurgia plastica, ma che svolgono questo tipo di disciplina, sono definiti in modo convenzionale chirurghi estetici. Il termine chirurgo estetico è appunto una convenzione che indica tutti i medici, siano essi specializzati in chirurgia plastica che non, che svolgono interventi di chirurgia estetica, mentre il termine chirurgo plastico è riservato esclusivamente ai medici specializzati in chirurgia plastica.
(c*)È chiamato "secondario" l'intervento che si effettua di nuovo su una parte già operata.

In proposito raccomando la lettura di questi articoli:
↪️ https://www.guidaestetica.it/articoli/mastoplastica-additiva/come-gestire-il-post-operatorio-di-un-intervento-o-un-trattamento-che-non-e-andato-bene
↪️ https://www.guidaestetica.it/articoli/mastoplastica-additiva/limportanza-del-curriculum-nella-scelta-del-chirurgo-plastico
↪️ https://www.guidaestetica.it/articoli/mastoplastica-additiva/e-se-il-risultato-non-mi-piace-alcune-riflessioni-sui-casi-di-interventi-secondari-in-chirurgia-estetica

15 commenti

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  • Anonimo
    CaroB
    8 giu 2018

    Ciao a tutte. Quello che io ho notato leggendo alcune esperienze negative è che le pazienti sembrano non essere preparate a gestire le complicanze e che anche la maggior parte dei medici non lo sono. Alemno dai casi che si leggono in rete. Leggo: "non mi ha più risposto", "è sparito", "è a Ibiza e non lo rintraccio"...ma come è possibile? E pazienti che apostrofano malamente il medico che alcuni giorni prima era un eroe...la parte emotiva mi sembra molto sottovalutata.

  • Anonimo
    lightning
    Beauty Influencer
    1 giu 2018

    Ciao Clotilde, probabilmente volevi una risposta da Barbara ma su questo posso rispondere anche io dando il mio contributo dato che l'argomento mi interessa molto ed è stato per me oggetto di articoli che ho scritto e anche di dibattito sul forum dedicato alla mastoplastica additiva. In realtà credo che, proprio perché questo sito è dedicato alla medicina e alla chirurgia estetica si debba parlare anche di ciò che la circonda, la parte psicologica ne è un esempio. Una persona può decidere di operarsi per svariati motivi e non piacersi nemmeno dopo per altrettanti motivi. Ognuno di noi ha la sua storia, ma tra le motivazioni può esserci alla base quello che hai detto tu. I chirurghi estetici non sono psicologi e non possono per questo dare questo tipo di supporto. Ho notato però che i Medici che spesso vengono scelti come proprio chirurgo sono anche quelli che meglio riescono ad entrare in empatia con il paziente, ma è un altro discorso. La figura di riferimento che può aiutare nel percorso psicologico in modo professionale è solo ed esclusivamente lo psicologo. Ciò che dici lo appoggio in pieno, in quanto anche io prima di operarmi ci ho messo anni e questi mi sono serviti per fare diverse ricerche e per parlarne con uno specialista in psicologia. Ricordiamoci che gli psicologi non sono medici, infatti non possono prescrivere farmaci, a quella figura viene dato l'incarico lo psichiatra per questo psicologo e psichiatra lavorano spesso insieme. Perciò non si deve escludere a priori che una persona possa fare un percorso complementare psicologo/chirurgo estetico. Ansi, come ripeto, la trovo una cosa molto intelligente. Spesso sono anche gli stessi chirurghi plastici che lo consigliano notando che il paziente che hanno di fronte non sta affrontando la scelta di operarsi con l'atteggiamento e le motivazioni giuste.

  • Anonimo
    ClotildeB
    Beauty Influencer
    1 giu 2018

    Grazie Barbara ... molto interessante. Nella necessità e scelta di "ri-operarsi" ... non potrebbe subentrare anche una sorta di "morbosità", una specie di tendenza narcisista e perfezionista portata all'eccesso per i più svariati motivi: intorno di amici e famigliari, personaggi pubblici che si prendono come iconici? etc.etc.? Dico questo perché le tue riflessioni sono molto profonde (e mi stupisce trovarle in un sito dedicato all'estetica :-)) E anche perché, nella mia ignoranza e, conteporaneamente, interesse riguardo al tema, mi sono sempre chiesta perché questo tipo di interventi non siano supportati da un aiuto "psicologico" che prepari e supporti la paziente al e/o durante il "dopo" ... forse i chirurghi estetici incarnano anche questa figura? Domanda/curiosità :-)

  • Anonimo
    B_Guidaestetica
    25 apr 2018

    Grazie per i contributi.

  • Anonimo
    lightning
    Beauty Influencer
    25 mar 2018

    Quindi, continuando il discorso del dott.Sergio Delfino, la statistica così com'è esposta è imperfetta poiché non si capisce bene se l'insoddisfazione avviene immediatamente dopo l'operazione, o meglio, dopo l'assestamento quando il risultato è definitivo o nel corso del tempo. Quindi sarebbe meglio chiarire questo punto per essere più precisi visto che, proprio per ciò che avviene nel nostro organismo nel corso del tempo è molto diverso prendere la decisione di rioperarsi dopo anni dall'intervento rispetto che subito dopo. Dissento invece sulla frase "un'insoddisfazione legata ad una frettolosa valutazione pre-operatoria del volume o ad un desiderio non ben esposto durante la visita da parte della paziente." Ovviamente ci sono dei casi in cui succede questo, ma questa frase lascia intendere che se una paziente rimane insoddisfatta del risultato dell'operazione subito dopo che questa è stata fatta è dovuto ad una frettolosa valutazione o ad un desiderio non ben esposto. Credo invece che a volte non si vuole ammettere che quello che vogliamo non sia conforme a quello che è meglio per noi, viene a crearsi un conflitto tra ciò che vorrei e ciò che posso ottenere e anche se è vero che alcune pazienti prendono questa decisione come se andassero a comprare un vestito, altre hanno il desiderio di ottenere quanto più si avvicina al loro ideale estetico, dato che un'operazione costa svariate migliaia di euro, quindi costa in termine economico e non solo, costa anche a livello di paura e sacrifici e si arrabbiano se non ottengono tale risultato. In parole povere bisogna affrontare la realtà che "Babbo Natale non esiste". Ricordiamoci inoltre che la visione di un medico è e sarà sempre diversa di quella di una paziente. Smontare il sogno di una persona, nel momento in cui ha in testa una cosa che non può ottenere o che avrà delle imperfezioni è un momento molto delicato secondo me e anche se con la testa ci si arriva in realtà si capisce quanto il risultato sia imperfetto solo dopo che l'operazione è stata fatta il più possibile vicino alle nostre aspettative. E' solo normale voler perfezionare quel risultato dopo. Quello che penso io, riassumendo il tutto, e dopo aver letto molte esperienze in questo sito è che dobbiamo scegliere che tipo di paziente vogliamo essere, come esposto dal dott.Antonio Tambuscio nell'articolo "Quando il medico dice no" e se raggiungiamo un risultato imperfetto attendere il momento in cui la tecnologia, se questa ce lo permetterà, potrà darci un risultato migliore. Se invece facciamo parte di quella categoria di pazienti che vede il proprio miglioramento di pari passo a quello che è meglio per il nostro fisico allora quasi sicuramente saremmo estremamente soddisfatti dell'operazione da subito.

  • Dott. Sergio Delfino

    · 25 mar 2018
    Miglior commento

    Buongiorno a tutti.
    Vorrei fare alcune osservazioni in merito a questo argomento.
    Innanzitutto occorre considerare che, sebbene la resistenza degli impianti nel corso degli anni sia migliorata moltissimo e, dunque, assistiamo sempre meno a rotture "spontanee" per usura degli involucri protesici, tuttavia la protesi mammaria resta comunque un corpo estraneo per tutta la vita, con il quale il nostro organismo fa una sorta di compromesso, che però ha un prezzo. Intorno all'impianto si instaura infatti un'infiammazione cronica a basso grado che è spesso responsabile di quei piccoli fastidi che le donne riferiscono anche a distanza di anni dall'intervento.
    Inoltre è importante ricordarsi che, sebbene la protesi sia molto resistente e potenzialmente in grado di durare molti decenni senza modificarsi sostanzialmente, invece i tessuti del nostro corpo sono soggetti ad un'usura ben più rapida e estesa. Ad esempio uno dei fenomeni più significativi che si osservano nelle donne che hanno gli impianti da molti anni è un assottigliamento del tessuto che copre le protesi. Per cui si assiste nel tempo ad un impoverimento del patrimonio biologico di cui è composta la mammella, che diventa sempre meno naturale anche perché la sua parte artificiale diventa preponderante. Questo fenomeno è tanto più accentuato quanto l'impianto che si utilizza è grande e quindi espande e stira i tessuti più velocemente. Se a questo fenomeno aggiungiamo l'invecchiamento, le gravidanze, l'allattamento e le variazioni di peso, ecco che molto spesso, dopo alcuni anni, il risultato estetico che inizialmente era più che soddisfacente, diventa inaccettabile. E dunque, visto che la motivazione non è legata ad una complicazione medica, la paziente si riopera per “insoddisfazione estetica”. Quindi forse il dato del 26% di reinterventi potrebbe essere più alto del previsto per questo motivo e non solo per un'insoddisfazione legata ad una frettolosa valutazione pre-operatoria del volume o ad un desiderio non ben esposto durante la visita da parte della paziente.
    In ogni caso ritengo di fondamentale importanza un'attenta e scrupolosa visita pre-operatoria che comprenda dei test con dei reggiseni e degli impianti di prova, un colloquio sufficientemente lungo e articolato, ed un'esposizione chiara e completa degli aspetti meno piacevoli di questa procedura chirurgica che, troppo spesso, viene sottovalutata dalle pazienti nell'idea che effettuare una mastoplastica sia poco più che andare a comprarsi un vestito.
    Sicuramente questo contribuirebbe a ridurre sensibilmente il numero di coloro che deve rioperarsi per motivi di insoddisfazione estetica in merito al risultato ottenuto.

    Cordialità

    Dott Sergio Delfino

  • Anonimo
    Eli92
    Beauty Influencer
    23 mar 2018

    Grazie Barbara! A me il dottore ha spiegato che le nuove protesi non vanno più sostituite salvo rottura o se con l'invecchiamento, dimagrimento etc, come dici tu, il seno scende come secondo natura!

  • Anonimo
    lightning
    Beauty Influencer
    20 mar 2018

    Ho letto tutto con molta attenzione, sicuramente il 26% di pazienti che si riopera per insoddisfazione di mastoplastica additiva non è poco per niente (come dice giustamente anche il dott.Egidio Riggio) considerando la nuova tecnologia, i nuovi tipi di protesi e anche l'esperienza che si è coltivata nel corso del tempo (dato che questa è un'operazione molto frequente).
    Credo che, sicuramente la scelta del MEDICO incide molto, ma non è solo questo.

    Ciò che si vuole si può ottenere? Ciò che a me piace è quello che mi starebbe bene? Quindi il "problema" qui sono io o per meglio dire la PAZIENTE.

    Altre invece capiranno cosa vogliono solo dopo aver fatto l'operazione, perché in realtà fino che non ci si opera non si sa come verrà il proprio seno. Quello che è successo a me ad esempio è che purtroppo la protesi in alcune posizioni si vede ed è una cosa molto molto irritante, perciò se un giorno ci saranno protesi della stessa grandezza (o anche più grandi) che potrò mettere che non faranno, o faranno meno "onde" MI RIPEREREI ANCHE IO. Un'altra cosa di cui mi sono resa conto è che il seno a goccia mi piace molto di più rispetto a quello che si ottiene con la protesi rotonda. Anche qui però cambierei la protesi solo se questa ruotando non deformi il seno. Quindi anche io posso dire di non essere pienamente soddisfatta dell'operazione e se dovessero uscire delle protesi nuove con caratteristiche che si avvicinano al mio seno ideale, probabilmente sarei una persona che si riopererebbe (parte finanziaria permettendo).
    Il mio dottore penso sia professionalmente un buon medico e aveva capito che potevo convivere con una protesi che si vedeva in alcune posizioni piuttosto che con una protesi magari più performante nel mio corpo ma che era troppo piccola per il mio gusto estetico.

    C'è dovuto per forza di cose essere un COMPROMESSO. Considerando anche la mia magrezza e lo spessore dei miei tessuti che è sottile. Credo che questo è un lavoro difficile. E' difficile essere pazienti come lo è essere dottori. Però credo di essere una persona ragionevole. Ci sono molte variabili e molte cose da tenere in considerazione, senza contare che la tecnologia va avanti ma ha bisogno di tempo e i medici lavorano non solo con il proprio intelletto e la propria esperienza e capacità, ma anche con le tecnologie che sono disponibili. Inoltre credo che un seno naturale è un seno naturale e un seno che non lo è per quanto può avvicinarsi ad un seno naturale non lo è e le differenze si noteranno sempre, più o meno evidenti ma è così.

    Un conto è vedere una persona con il seno rifatto in tv un conto è viverlo il nuovo seno. Vedere una cosa o viverla è molto diverso, e credo che questo sia uno dei motivi per il quale a volte ci si avvicini alla chirurgia plastica con superficialità. Non si capisce a fondo fino a che non ci si passa ma su queste cose come fai a passarci e poi tornare indietro?

  • Anonimo
    B_Guidaestetica
    20 mar 2018

    Grazie a lei Doc! Le ho chiesto di intervenire perché questo è un tema da lei ben trattato e già discusso insieme in questo articolo https://www.guidaestetica.it/articoli/mastoplastica-additiva/e-se-il-risultato-non-mi-piace-alcune-riflessioni-sui-casi-di-interventi-secondari-in-chirurgia-estetica ed in generale la sua esperienza in interventi di mastoplastica è sicuramente importante tanto da interpellarla. Un saluto!

  • Dott. Egidio Riggio

    · 20 mar 2018

    Buona informazione!
    Le complicanze tardive e i cambiamenti nel tempo del seno e delle protesi incidono a medio e lungo termine nel condurre le donne operate al seno a rioperarsi.
    Vorrei farvi riflettere sul dato del 26% di reinterventi per insoddisfazione delle pazienti. Questo valore per un intervento di mastoplastica additiva è molto elevato. Nella casistica internazionale una frequenza di pazienti insoddisfatte potrebbe attestarsi sul. 10%. Nella mia esperienza il 2% dei casi nei primi 2-3 anni. Il 26% di donne insoddisfatte dal volume e dalla forma del seno che si sottopongono a una sostituzione è tanto e riflette, purtroppo, la superficialità con la quale viene affrontato questo intervento, che non è affatto semplice, da parte delle pazienti e a volte del medico. Scelte errate su chi è un valido professionista, oltre che specialista, in funzione di bassi costi e altre fuorvianti considerazioni quali: il chirurgo è molto simpatico, è molto "social", offre visite in studio gratuite, appare spesso in TV, ... Possono portare a rioperarsi più 10 volte più frequentemente ed infine spendere di più.
    Bisogna ponderare la scelta del chirurgo plastico, del tipo di protesi e del tipo di tecnica consigliata e non limitarsi ad una sola proposta, ad una singola visita.
    Questo è il mio personale consiglio.
    Grazie Barbara.

    Dott. Egidio Riggio

  • Anonimo
    B_Guidaestetica
    20 mar 2018

    Ciao Barbara827, un po' di confusione all'inizio è normale, vedrai che informandoti ti sentirai più sicura. Se sei all'inizio del tuo percorso decisivo ti consiglio la lettura di questo articolo: https://www.guidaestetica.it/articoli/mastoplastica-additiva/come-gestire-il-post-operatorio-di-un-intervento-o-un-trattamento-che-non-e-andato-bene
    Ti hanno proposto un pagamento dilazionato?

  • Anonimo
    Barbara827
    19 mar 2018

    È molto difficile orientarsi...io vorrei rifare naso e sistemare le palpebre....a Milano mi hanno chiesto circa €8000 con formula due interventi insieme.....mi ha dato molta fiducia il medico ma sono davvero tanti soldi per me.e certo darei una ritoccatina al seno

  • Anonimo
    Superblondie
    Beauty Influencer
    17 mar 2018

    Ottima condivisione grazie

  • Anonimo
    Frankie1979
    Beauty Influencer
    17 mar 2018

    Grazie dell’articolo, Barbara!

  • Anonimo
    Laura_Beautysaver_it
    Beauty Influencer
    16 mar 2018

    Grazie Barbara! :)

Le informazioni contenute in Guidaestetica.it non possono sostituire in nessun caso la relazione tra medico e paziente. Guidaestetica.it non difende un prodotto o servizio commerciale.

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