Gent.mi Dottori vorrei gentilmente sottoporvi il mio caso. Nel 1995 ho avuto un incidente che mi ha procurato la necrosi della polpa che ha portato ad un annerimento dell’incisivo superiore sinistro. A seguito di una fuoriuscita di pus dalla gengiva dell’incisivo annerito, nel 2008, dopo aver riscontrato la presenza di pochissimo osso, mi è stato estratto l’incisivo, inserito un innesto osseo sintetico e dopo un anno l'impianto dentale. Da qualche anno a questa parte, massimo una volta l'anno sentivo dei granellini in bocca che poi mi è stato riferito fosse parte dell'osso sintetico. Due anni fa mi si è formata una fistola a livello gengivale dove ero stato operato. Ho subìto un piccolo intervento per ripulire la fistola. Il mese scorso dalla tac (chiedo perdono se non la allego ma è ancora in possesso del dentista) è emerso che l’osso è stato del tutto riassorbito, lasciando spazio (ecco il motivo della fistola) e quindi non garantendo più la stabilità dell’impianto dentale. Preciso che l’impianto per ora è stabile, non si muove, grazie (come mi e stato spiegato) ad una piccola parte di osso presente tra l’incisivo e il setto nasale. Ora viene la nota dolente in quanto ho avuto due pareri discordanti e non so come procedere. Entrambi i dentisti mi consigliano di procedere con un innesto gengivale (prelievo da palato) in quanto il tessuto a livello dell’incisivo si è ridotto drasticamente. Uno specialista mi consiglia poi un innesto osseo prelevato dalla mia mandibola, estrazione del mio impianto e sostituzione con uno nuovo. L’altro specialista, mi consiglia un intervento meno invasivo ovvero un nuovo innesto di osso sintetico con membrana. Vorrei un vostro gentile parere, precisando che per ora fortunatamente l’impianto è stabile. Ringrazio cordialmente e spero di essere stato esaustivo nella spiegazione.
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